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Il Coronavirus visto da un bambino: “Etciù”, una simpatica poesia per esorcizzare la paura…
In queste ore stiamo leggendo il bollettino di guerra del Coronavirus…
L’Italia è bloccata, ferma ed in preda alla paura.
È sempre più complicato confrontarsi con questa subdola epidemia che quasi in silenzio si è intrufolata nelle nostre vite, mettendole a soqquadro.
Il Covid-19 ha destabilizzato anche la nostra vita sociale, quella delle nostre famiglie e soprattutto quella dei bambini compresi.
Come si fa a spiegare ad un bambino che non solo non può andare a scuola, ma non può neanche scendere in strada a giocare o andare dal suo amichetto?
Ma ecco proprio da un bambino quel raggio di luce che ci dona almeno un briciolo di ottimismo.
È il piccolo Diego di Ortueri, rimasto a casa come tantissimi bambini in tutta Italia che con la sua poesia ci strappa un sorriso e ci sprona a combattere…
Etciù
“Etciù! Basta uno starnuto
e tutti scappan via,
un bacio o una carezza
e dritti in farmacia.
Ti chiamano corona
ma tu non sei un re,
sei un virus prepotente
che non vale un granché.
Dicevano ‘in Sardegna non arriverà’
e invece, guarda un po’, eccoti qua!
Fai un po’ paura ma forse non sai
che lotteremo finché non sparirai.
E anche se non è più carnevale
una mascherina dobbiamo indossare.
Pensiamo all’igiene e ci laviam le mani
e cerchiamo anche di stare lontani.
Facciamo di tutto per non farci acchiappare
e tu, virus, non riuscirai a infettare.
La nostra Italia si salverà
e un bel lieto fine ci sarà”.
Diego Schirru