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José Mujica: non dobbiamo lasciarci dominare dall’egoismo, altrimenti sognare un mondo migliore è un sogno irrealizzabile…
Nel suo spazio per le riflessioni sull’M24, il senatore José Mujica ha esortato a evitare l’egoismo esacerbato ed ha ricordato che non è possibile costruire una società migliore senza un cambiamento culturale che la promuova.
Mujica ha aperto la sua rubrica riferendosi alle “donne dell’Arabia Saudita”, che “soffrono di tutte le privazioni e limitazioni” imposte dal “fanatismo religioso” anche se – paradossalmente – queste stesse donne “difendono le profonde ragioni imposte loro da queste privazioni”. E così succede che “coloro che sono vittima, sono assolutamente convinti delle ragioni della discriminazione che subiscono”.
L’ex presidente è partito da questo riferimento per parlare del “ruolo che la vera cultura gioca in una società” e del “modo di vedere e pensare della nostra società, intrisa di egoismo “.
Mujica spiega che “il nostro tempo, il nostro mondo, la nostra società è figlia di una rivoluzione ormai distante nel tempo ben tre secoli, una rivoluzione che ha cambiato le basi della vita umana” e questo è avvenuto sotto l’influenza di “avidità e ambizione”, che in breve, sono diventati “il motore della storia e del comportamento umano”. Da allora questo motore ha spinto “la scienza a risvegliare e spargere tecnologia e produttività del lavoro”.
Grazie a questo “egoismo” certamente la società è migliorata, basti pensare che oggi “in media viviamo 30 o 40 anni in più rispetto agli uomini antichi”.
Ma poiché allo stesso tempo “nulla è libero”, in questo corso “si è anche moltiplicata la mancanza di empatia con il dolore umano, e questa è la parte negativa di tale processo: l’egoismo”.
“Ho ancora i ricordo della giovinezza, a quel tempo eravamo tutti sì poveri, mamolto meno egoisti”, ricorda Mujica.
E l’egoismo si vede “quando lo Stato cerca di limitare la vergognosa differenza sociale scatenando l’ira di coloro che vivono nell’abbondanza (e talvolta anche di chi è in rovina)”.
L’egoismo è in quelle classi sociali in cui “l’idea che i più poveri, la gente dei bassifondi, sono così perché così vogliono essere, perché si sono abituati a convivere con la miseria, abituati a commettere crimini, e con i crimini di solito prosperano”. Insomma “esiste una doppia punizione per la povertà, la povertà in se e l’egoismo di chi sta intorno”.
Questo è stato recentemente verificato nel nostro paese quando “questo governo ha imposto una leggera tassa per soli due mesi per i più alti redditi pubblici, e subito sono piovute critiche e denunce” nonostante ciò sia stato fatto per contrastare la tragedia di questa pandemia.
E quando “alcuni di noi (Mujica per primo) hanno proposto di generalizzare questa tassa”, sono partiti gli attacchi, le denunce. Sono stati bollati come “demagoghi” dai più ricchi, da gente “che vive nell’ agio, che non ha difficoltà a mangiare”.
Questa è l’altra espressione della “società della concorrenza, dell’ambizione, dell’egoismo”.
“L’ambizione umana non ha limiti” e “per taluni l’accumulo di ricchezza diventa il motivo centrale della vita”. In questo modo “nemmeno le briciole sono condivise”.
Un “paradosso” relativo alla nostra cultura. Il caso delle donne che difendono il velo e e dei poveri che insieme i ricchi difendono i privilegi di questi ultimi e giustificano il loro assoluto egoismo. Atteggiamenti caratteristici “degli esseri umani” i cui atti obbediscono “alle profonde chiavi culturali subliminali dell’ambiente in cui vivono”.
Mujica conclude che “la mia generazione ha ingenuamente pensato che cambiando i rapporti di produzione e distribuzione avremmo avuto un uomo nuovo, ma non ha realizzato che nessuna costruzione è solida e se non si costruisce prima una cultura coerente con le proprie idee”. Per questa ragione, “in sostanza, la società non migliorerà se non è accompagnata da un cambiamento culturale, se non siamo in grado di renderci conto che l’egoismo (che ha una grande spinta e una formidabile forza creativa), ha anche un volto amaro, cattivo, infinitamente ingiusto”.
Quindi “non dovremmo lasciarci dominare da quell’egoismo. Altrimenti, sognare un mondo migliore è un sogno irrealizzabile”
José Mujica.